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L'ATTIVITA' FISICA NELLE PATOLOGIE CRONICHE...


Mi capita spesso di confrontarmi con persone che vivono una condizione di limitazione della propria mobilità, per causa di una condizione dolorosa o addirittura di una patologia cronica. Le lineeguida del 2020 che più volte ho citato riportano la chiara indicazione di mantenere l'attività fisica nonostante la condizione di difficoltà. Recentemente mi sono imbattuto in un altro articolo, del 2021, pubblicato sul British Journal of Sports medicine,  da "tali" Reid e colleghi, che trattava proprio questo argomento. Provo a riassumevi il contenuto.

Nonostante l'attività fisica sia riconosciuta come un pilastro fondamentale per la salute e il benessere generale, le persone con limitazioni spesso hanno paura di aggravare i sintomi o di incorrere in eventi avversi. Questi studiosi hanno valutato rischi e benefici strutturando in più fasi questo processo di ricerca. 

Sono emersi 5 punti chiave: 

 

  1. I benefici superano ampiamente i rischi
    Fare movimento regolare migliora la salute cardiovascolare, la forza, l’umore e la qualità della vita .

  2. I rischi seri sono molto rari, ma spesso vengono percepiti come gravi .

  3. Serve una comunicazione personalizzata
    Non basta dire “muoviti di più”: è essenziale capire le esigenze, i timori, la condizione fisica di ogni paziente per motivarlo al cambiamento .

  4. Partire da un punto di partenza adeguato
    Ognuno ha un proprio livello di partenza: l’esercizio va aumentato gradualmente, rispettando le proprie possibilità.

  5. Attenzione ai “campanelli d’allarme”
    Occorre interrompere l’attività e consultare uno specialista se compaiono sintomi acuti (forte dolore al petto, palpitazioni intense, vertigini, difficoltà respiratorie improvvise, ridotta visione) .

Qualche altra considerazione: 

  • se la patologia è stabile, serve solo una valutazione legata a sintomi attivi e continue autorizzazioni mediche
  • estrema personalizzazione: partiamo dalle reali capacità della persona, dalle preferenze e dagli obiettivi 

  • Un mio proposito personale : ascolto attivo e supporto continuo per superare le paure e favorire l’adesione al percorso riabilitativo.

Le preferenze individuali sono di certo una guida. Se però bisogna declinare in numeri il quantitativo ideale, ritorno a citare le lineeguida OMS del 2020, le quali indicavano in 150- 300 minuti settimanali di attività fisica aerobica di intensità moderata e 75' di intensità più "vigorosa". Idealmente, l'attività dovrebbe essere distribuita su più giorni della settimana (dai 3 ai 5), evitando lunghi periodi di sedentarietà. Superare i 300 minuti settimanali può apportare ulteriori benefici soprattutto sul piano cardiovascolare e metabolico. Inoltre sono indicati 2 allenamenti a settimana per rinforzare i principali gruppi muscolari. 
Per concludere, fare movimento è sicuro e molto utile anche se si ha una patologia cronica. Partiamo da quello che la persona riesce a fare, con gradualità e ascoltando il proprio corpo. 
Per la prima volta pubblico con una settimana di ritardo, mi scuserete....
Buon estate 
Mirco 

Mirco Montedonico, fisioterapista Physiolab: Corso Brizzolara 1/3, Chiavari - Tel: 3465237941



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Commenti: 4
  • #1

    Raffaella (domenica, 08 giugno 2025 14:37)

    Grazie molto esaustivo

  • #2

    Marinella (domenica, 08 giugno 2025 17:30)

    Molto bravo, spiegato bene grazie!!!�

  • #3

    Patrizia (lunedì, 09 giugno 2025 10:26)

    Grazie Mirco,
    chiarissimo e incoraggante il messaggio inviato

  • #4

    Anna (lunedì, 09 giugno 2025 14:33)

    Grazie Mirco ! newsletter davvero ben fatta!
    Apprezzo moltissimo la chiarezza con cui hai trattato argomenti importanti, hai trasmesso informazioni in modo accessibile, preciso e professionale.